Web Consapevole EDU

Nei collage americani c’è l’abitudine di invitare un personaggio famoso a tenere il discorso della consegna delle lauree. Nel 2015 il Kenyon College ha invitato David Foster Wallace, saggista americano, che ha raccontato questa storiella:

Ci sono due giovani pesci che nuotano uno vicino all’altro e incontrano un pesce più anziano che, nuotando in direzione opposta, fa loro un cenno di saluto e poi dice “Buongiorno ragazzi. Com’è l’acqua?” I due giovani pesci continuano a nuotare per un po’, e poi uno dei due guarda l’altro e gli chiede “ma cosa diavolo è l’acqua?”

Questo è esattamente quello che succede oggi nell’ambiente digitale: i giovani-pesci (i nostri figli o i ragazzi che ci sono affidati come educatori a vario titolo) non si rendono conto di essere immersi in un ambiente dove, oltre a molte opportunità, possono inciampare in molti ostacoli, se non fanno attenzione a dove mettono i piedi … perdon, dove battono le pinne.

Diventa allora compito dei pesci più anziani, che hanno visto nascere questo ambiente e che hanno l’esperienza e gli strumenti cognitivi per farlo, aiutare i nostri ragazzi a prendere consapevolezza di tutto ciò che è importante fare per … abitare il Web con zucca!

In questa pagina cerchiamo di spiegarti perché per noi è importante intraprendere un percorso di educazione digitale per educatori, ma se non hai tempo salta subito alla parte del corso Web Consapevole EDU!

Perché è importante che anche tu conosca l’ambiente digitale

La sociologa Chiara Giaccardi sostiene che per gli adulti Internet – e di conseguenza i Social Media – sono un po’ come un pezzo di torta: qualcosa che ci attrae, ma che in fondo riteniamo essere per noi nociva e da cui quindi tenere un po’ le distanze. E alla stessa maniera che davanti ad una splendida torta, anche sui Social Media dobbiamo contenerci (o “disconetterci”) per evitare danni alla salute.

L’ambiente digitale (di cui i Social Media sono forse l’espressione più nota) non è certo una dimensione semplice della nostra esistenza.

E, sì, può nascondere un lato un po’ oscuro e pericoloso.

Se accettiamo però l’idea che Internet non è uno strumento, ma un luogo, ciò che può essere oscuro, ciò che possono essere “brutte” e pericolose sono le persone che costituiscono il luogo Internet.

Ma questo, se ci pensiamo bene, succede in tutti gli ambienti che frequentiamo nella nostra vita.

Possono essere pericolose alcune attività che facciamo attraverso Internet, se non siamo consapevoli delle conseguenze che un semplice click può avere. Ma questo succede anche nella vita “reale” di altri ambienti.

A Torino, la città dove è nato Web Consapevole, ci sono dei quartieri che i torinesi sanno che sono da evitare da una certa ora in poi. Per cui il navigatore satellitare del nostro cervello sa che sarebbe meglio magari fare un pezzo di strada in più, ma evitare di passare da soli da quelle zone. Ne siamo consapevoli e ci comportiamo di conseguenza.

Questo è quello che dobbiamo fare anche nell’ambiente digitale. Conoscere e comportarci di conseguenza.

Perché non è vero che i nativi digitali sanno tutto

Una cosa che spesso si sente dire dagli adulti è che i nativi digitali e millennials, termini che vengono utilizzati per identificare quei ragazzi nati dagli anni 2000 in poi, “sanno tutto”.

Questo è un falso mito, dovuto al fatto che li vediamo smanettare a 5 anni con uno smartphone in mano e muoversi agevolmente tra le app. Ma far questo non vuol dire che siano in grado di comprendere la complessità, anche comunicativa, che ci sta sotto.

Conoscere come funziona operativamente Facebook non vuol dire essere in grado di proteggere una propria foto postata e sapere il perché questo andrebbe fatto.

Dove sono i genitori / educatori?

Questa è, a grandi linee, la situazione di oggi:

i ragazzi

  • sono nati dentro all’ambiente digitale e nemmeno credono possa essere possibile essere cresciuti senza WhatsApp e i messaggi vocali.
  • credono che, sapendo utilizzare l’ultima funzionalità introdotta da Snapchat, questo li renda in grado di gestire in maniera autonoma e consapevole gli strumenti con cui abitato l’ambiente digitale

gli adulti:

  • non conoscono l’ambiente digitale
  • hanno paura di ciò che non capiscono e allora fanno finta che non ci sia

“Spegniamo l’Internet!!!”

Solo che, qualsiasi sia la motivazione che ci spinge a prendere un po’ sottogamba la questione, questo non fa altro che incancrenire il problema e renderlo sempre più pericoloso.

Perché quando poi succede qualcosa di eclatante, come ad esempio la psicosi da Blue Whale lanciata da un quanto meno controverso servizio tv delle Iene, ecco che entriamo in panico perché non abbiamo gli strumenti necessari per gestire queste situazioni.

Così diventiamo proibizionisti e esageratamente allarmisti. Chiudendo la stalla quando i buoi, “ciao ciao”, sono già scappati.

Spegnere Internet non è una buona soluzione.

Internet non si può “spegnere” perché non è uno strumento, ma un luogo. Un luogo talmente naturale, soprattutto per i ragazzi che, come racconta la storiella dei pesci, ci entrano ed escono senza accorgersene, e senza quindi nemmeno percepirne i confini.

C’è poi una cosa ancora più importante: tutto ciò che riguarda Internet cambia molto più velocemente della velocità di adattamento del nostro cervello alle novità.

E allora non basta né fare finta che il problema non esista né reprimerlo.

Spegnere non è una soluzione perché i ragazzi sono immersi in questo ambiente, e se non lo possono “abitare” possono accadere due diverse cose:

  • ne si sentono esclusi. Non solo perché tutti invece ci stanno, ma perché, cosa ben peggiore, non possono gestire il come gli altri parlano di loro! E così diventano ansiosi!
  • vivono l’ambiente digitale lo stesso, segretamente, attraverso gli strumenti dei loro amici, ma in modo anarchico e senza la guida sicura di chi ha l’incarico di educarli e può aiutarli a distinguere ciò che è opportunità e ciò che invece è rischio

Proibire non è una soluzione perché è come mettere la polvere sotto il tappeto: tornerà sempre in un altro modo – e magari anche peggiore!

Educazione digitale, ovvero l’arte di accompagnare

Ho degli amici a cui piace tanto andare ad arrampicare. Prima di diventare bravi in questa disciplina, molto pericolosa se fatta con il fai-da-te, non so quante arrampicate abbiano fatto con accanto ad una guida esperta che li accompagnava, che gli spiegava dove mettere i piedi, come tenere la fune …

Ecco, l’unica cosa davvero utile che possiamo fare con i nostri ragazzi nel campo dell’educazione digitale e nell’utilizzo dei social network è molto semplice ma allo stesso tempo richiede molto impegno: accompagnare, proprio come fanno le guide in montagna.

E per accompagnare, credo sia superfluo dirlo ma repetiva juvant, è indispensabile conoscere ciò di cui si sta parlando. E per conoscere è necessario sperimentare, provare, esserci. Si, forse sono un po’ brutale ma te lo devo dire: se davvero vuoi aiutare i tuoi figli dovrai iscriverti a Facebook, scaricare Snapchat o Instagram ed imparare ad utilizzarli per capire quali pericoli possono arrivare da lì e, come un provetto Buffon, sapere dove buttarti quando arriva la palla per evitare di subire il goal.

Mi sono iscritto a Facebook. E ora?

 

Accompagnare i ragazzi nella loro educazione digitale non vuol dire insegnare loro ad usare gli strumenti tecnologici, ma far capire loro quali sono i pericoli, quali i benefici e in che modo l’uso corretto di Internet possa migliorare o pregiudicare la nostra salute e la nostra sicurezza.

Ricapitolando, i passi da fare sono:

  1. conoscere
  2. provare e testare
  3. (se serve) sbagliare
  4. consigliare e accompagnare

Questo in un loop infinito.

Programma del corso di educazione digitale per genitori ed educatori

Tra i vari argomenti che i diversi percorsi di educazione digitale EDU (per educatori) propongono ci sono questi argomenti:

  • L’ambiente digitale (cosa sono i Social Network e come vengono utilizzati)
  • Opportunità e rischi
  • Agressioni mediate (ovvero, il CyberBullismo)
  • Sexting
  • Privacy
  • Reputazione digitale
  • Nuovi modelli economici
  • Nuovi modelli sociali (youtuber e blogger)
  • Cash Royale & co
  • Spegnere o educare?

A chi si rivolge il percorso di educazione digitale per educatori

Il corso si rivolge a chiunque abbia interesse ad approfondire il tema dell’educazione digitale, ed in modo particolare a chi a che fare con ragazzi e giovani.

Per semplicità e rendere più efficace l’intervento degli esperti di Web Consapevole, il percorso EDU è suddivo in quattro macro-aree:

Insomma … se hai per qualche motivo a che fare con giovani dai 25 anni in giù, dovresti prendere in seria considerazione l’importanza di capire meglio l’ambiente digitale!

Impara le basi di educazione digitale per dire addio alla paura di ciò che i ragazzi fanno su Internet!

Come ci siamo detti qualche riga più in alto, rimandare non è una buona idea. Perché siamo entrati in una fase storica in cui i cambiamenti avvengono molto più velocemente del tempo in cui noi riusciamo ad elaborarli.

Sai questo cosa vuol dire? Che saremo sempre “indietro”.

Ma sta a noi decidere “di quanto” stare indietro e se, per lo meno, vogliamo avere una base che ci aiuti a comprendere ed interpretare i cambiamenti che inevitabilmente ancora avverranno e che anzi, sono già successi.

Perché è questo che vorrei fare con te: darti delle basi e degli strumenti spendibili ed utilizzabili in futuro. Cambieranno i Social Network, forse non useremo più gli smartphone … ma l’idea e le dinamiche di fondo rimarranno quelle.

Non correre il rischio di rimanere indietro e trovarti sempre a rincorrere, ma portati un passo più avanti!

Prevenire è sempre meglio che curare!

Se sei arrivato fin qui è perché forse sono riuscita a farti comprendere l’importanza di conoscere più a fondo il tema dell’ambiente digitale.

Se sei arrivato fin qui è perché probabilmente hai deciso di essere un pesce-anziano saggio e di non rimanere indietro.

Se sei arrivato fin qui è perché vuoi essere in grado di anticipare i tempi, ed in questo modo anche le soluzioni!

Se sei arrivato fino a qui adesso può fare una cosa: mettere insieme altre persone che come te possono essere interessate ad approfondire questi argomenti ed organizzare uno dei diversi incontri proposti da Web Consapevole.

Scegli la tipologia di educatore più affine con le tue esigenze (genitori, nonni, insegnanti, formatori e catechisti), scorri la pagina corrispondente per leggere di cosa possiamo parlare insieme e poi compila il form che trovi al fondo della pagina!

Se invece non sai ancora quale tipologia di incontro proporre, compila il modulo di contatto che trovi qui sotto, così possiamo vedere insieme al team Web Consapevole cosa va meglio per le tue esigenze!

Operiamo prevalentemente in Piemonte, Valle d’Aosta, Liguria e Lombardia, ma con un minimo di preavviso possiamo spostarci 😉

Allora … ci vediamo presto! 😉